Alessandra Costa, Sfusobuono e il restyling del vino sfuso

Ho studiato Filosofia in Triennale e, tra un simposio di Platone e un aperitivo nella “Milano da bere”, il vino mi ha rubato il cuore (e forse un pezzetto di fegato!). Ho scritto una tesi incentrata sul rapporto tra il vino e la filosofia, mi sono iscritta al corso da Sommelier e sono sbarcata a Pollenzo dove ho trovato molto di più: ho trovato persone, legami, nuove esperienze, racconti di mondo, aneddoti di paese. E ho scoperto l’amore per lo storytelling, che mi ha aperto le porte al mondo della comunicazione e del marketing del vino: comunico il vino e le cantine online e sui social media, cercando di dare forma scritta al loro affascinante lavoro.
L’idea nasce a Marzo 2020 nel pieno del primo lockdown, un amico vignaiolo mi chiede: “esiste un posto dove vendere sfuso artigianale di qualità?”. Quel posto non esisteva, ora c’è! Sfusobuono è il primo negozio online interamente dedicato alla vendita di vino artigianale di piccoli produttori e nasce con l’obiettivo di poter consumare un prodotto buono e fatto bene, tutti i giorni. Io sono piemontese DOC e sono cresciuta con l’immagine di mio papà che si riforniva della sua Barbera quotidiana in damigiana direttamente dalla cantina; oggi per la mia generazione questo tipo di approvvigionamento è complesso (io a Milano non ho né cantina, né balcone per imbottigliare il vino!) e il bag in box è una soluzione super pratica. Rendere ‘bello e pop’ il packaging è stato fondamentale per svecchiare l’idea di un prodotto di bassa qualità che spesso si lega a questo packaging, ma è sicuramente il contenuto ad aver convinto i più scettici! Il claim del progetto è “Try It Tap It” ed è rivolto a tutti (anche ai Sommelier più intransigenti!).