Circular Economy for Fish

Fertilizzante Innovativo Suolo e Habitat

Circular Economy for Fish
Obiettivo della ricerca FISH (finanziata dal PSR Regione Liguria 2014 – 2020) è l’introduzione e la diffusione nelle principali colture liguri di un innovativo prodotto biostimolante ottenuto dagli scarti delle filiere dei prodotti animali e vegetali del territorio stesso. Il progetto intende migliorare la qualità dei terreni agricoli, in un’area fortemente frammentata dal punto di vista agricolo; diminuire la necessità di irrigazione migliorando la resistenza delle colture allo stress idrico; studiare un prodotto alternativo ai pesticidi; favorire le condizioni ideali a livello biologico per l’insediamento di microrganismi benefici, diminuendo il fenomeno di inquinamento delle acque sotterranee e di eutrofizzazione; supportare, attraverso l’azione microbica, la crescita di piante sane, meno sensibili agli attacchi di parassiti, malattie e stress ambientali.

Il parternariato composto da università ed aziende (CHARTA – Servizi e Sistemi per il territorio e la storia ambientale, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Gli orti di San Venerio, Società Agricola Il Sicomoro a r. l., Azienda Agricola Villa Rocca, Impresa Agricola Gallizia 1250, Azienda Agricola Genta Emanuele, Azienda Agricola Ouca) ha sviluppato un’ipotesi di Circular Business Model model che a partire dalle criticità della filiera ittica oggetto dell’analisi, adottando un approccio sistemico all’analisi ed alla progettazione, fa suoi alcuni obiettivi presenti all’interno della strategia Farm to Fork (Commissione Europea, 2020), tra cui quello di ridurre del 50% l’uso dei pesticidi e del 20% l’uso dei fertilizzanti, entrambi se di origine chimica favorendo la rigenerazione in chiave circolare del biota microbico (Fassio et al., 2020) e dunque l’aumento della fertilità biologica del suolo.

Entrando nello specifico del Circular Business Model proposto dalla ricerca sperimentale, esso è caratterizzato principalmente da 7 step:
  1. reperimento della materia prima seconda da utilizzare per lo sviluppo del biostimolante, ovvero i S.O.A. - Sottoprodotti di Origine Animale, derivanti da una prima fase di lavorazione del pesce (i S.O.A. potrebbero essere reperiti a partire dalle piccole e medie imprese presenti sul territorio ligure o direttamente, dai mercati del pesce);
  2. conservazione dei S.O.A. e, quindi, congelamento degli stessi, per garantire il mantenimento delle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche degli stessi prima del processo di trasformazione in idrolizzato;
  3. trasporto dei S.O.A. nel luogo di trasformazione. Progettazione a monte dei flussi logistici, in modo da limitarli e renderli minimi, prediligendo l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale;
  4. trasformazione dei S.O.A. per lo sviluppo di un biostimolante attraverso un processo enzimatico e microbiologico. L’idrolizzato è il risultato di un processo standardizzato: l’idrolizzazione (7 giorni), consistite nell’autolisi, idrolisi acida ed enzimatica, la fermentazione (15 giorni) con lattobacilli ed, infine, un processo di basificazione a caldo;
  5. confezionamento del biostimolante prodotto in packaging sostenibili. Sviluppo e progettazione di un packaging flessibile (ottimizzazione della logistica e dunque riduzione delle emissioni di CO2 connesse al trasporto), adatto a contenere il biostimolante e a proteggerlo da eventuali agenti esterni che potrebbero alterare le sue caratteristiche fisiche, chimiche, microbiologiche nonché il suo potere di azione;
  6. distribuzione del biostimolante prodotto alle aziende orticole e floricole liguri, in modo che le stesse possano utilizzarlo per mantenere e/o aumentare la fertilità biologica del suolo, sostenere la crescita e lo sviluppo di prodotti ortoflorofrutticoli durante l’intero ciclo di vita della coltura, dalla germinazione dei semi, al trapianto, fino alla finale raccolta;
  7. applicazione del prodotto ottenuto, per via fogliare o radicale, a seconda della specie da trattare e della quantità di prodotto da applicare.
Circular Economy for Fish
Ciò che emerge è un Circular Business Model rivolto a valorizzare gli asset territoriali liguri, enfatizzando l’esistenza di sistemi interconnessi (Capra & Luisi, 2014) tra realtà apparentemente distanti (Industrial Symbiosis). Ponendo le basi per lo sviluppo di una value chain ittica e ortoflorofrutticola solida, sostenibile e scalabile, FiSH ha dunque un forte carattere intersettoriale ed implica l’azione sinergica di attori di diversa natura che si prefiggono di operare in chiave circolare, su scala regionale, per la generazione di positive ricadute ambientali, socio-culturali ed economiche (Caser et al, 2022).
Le principali ricadute territoriali del Progetto FiSH possono essere così riassunte in:
  • la tutela dell’identità territoriale e il mantenimento della fertilità biologica del suolo;
  • il riconoscimento e la valorizzazione delle potenzialità del territorio ligure (dal punto di vista della pesca e dell’agricoltura);
  • lo sviluppo e la promozione di nuove imprese improntate allo sviluppo sostenibile;
  • la creazione di nuove sinergie, tramite la messa in relazione degli attori del sistema – enti di ricerca, istituzioni ed imprese – per la creazione di nuovi circular business model.
A conclusione di tale analisi ciò che emerge come evidente, è la possibilità di sviluppare un modello di business scalabile e replicabile in differenti contesti: un’economia che nasce dal mare ed arriva a consegnare alla terra un prodotto che ne preservi la qualità nel tempo.

Per maggiori info:
è possibile consultare il seguente sito web
https://test.progettofish.cf/

Lo sviluppo del Circular Business Model è a cura dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo 
(Responsabile Scientifico prof. Franco Fassio, Project Manager dott.ssa Fabiana Rovera)
 
Bibliografia e Sitografia

Commissione Europea. (2020). Farm to Fork Strategy. Disponibile da: https://ec.europa.eu/food/system/files/2020-05/f2f_action-plan_2020_
strategy-info_en.pdf

Fassio F, Giovannetti G, Capaldo S, Nuti M, Bruno A (2020). Earth Regeneration for Human Health. The Circular Economy for Food Must be Regenerative. Renewable Matter, vol. 31, ISSN: 2385-1562

Capra, F., Luisi, P.L. (2014). Vita e natura. Una visione sistemica. Sansepolcro, Italy: Aboca.

Caser, M., Masino, F., Gervasio, S., Fassio, F., Hassine, M. B., Benedetti, P., Caradonia, F., Milc, J. A., Caccialupi, G., Pulvirenti, A., Antonelli, A., Torri, L., Cevasco, R., Rovera, F., Scariot, V., Francia, E., Bertora, C., Ertani, A. & Bertelli, C. (Giugno 2022). Un nuovo biostimolante dai sottoprodotti della filiera ittica. In Colture Protette, 06, 54-59. ISSN 0390-0444